top of page

Lost in Music: Anita Ward dopo Ring my Bell

  • Immagine del redattore: Mattia Lisa
    Mattia Lisa
  • 3 giu 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 3 mag 2023

Anita Ward è la prima protagonista di Lost in music, la rubrica che va a scavare nel passato e nel presente dei più famosi one hit Wonder.


Di: Mattia lisa

Anita Ward, agli amanti degli anni 80 o agli over 40 riporta alla mente subito un brano iconico della disco dance di quegli anni: Ring My Bell. Il brano è, di fatto, l'unico successo della cantante originaria di Memphis.


Anita, nel 1979, era una ragazza di appena ventitre anni, con in mano un contratto con la Juana Record. La casa discografica era la nuova e ambiziosa creata dal cantante R&B Frederik Knight. Esso era rimasto senza casa discografica dopo la chiusura della sua collaborazione con la Stax Records.


La figura di Knight nella vita professionale della Ward è croce e delizia. Fu proprio Knight ha sottoporgli la traccia base che, successivamente diventò Ring My Bell. il cantante e neo discografico incise la traccia l'anno precedente per Stacy Lattisaw che, nella breve carriera di dieci anni, ha toccato generi molto lontani dalla disco dance. Proprio per tramutare la traccia da un pezzo R&B, ad un singolo commerciale, il brano è stato modificato nuovamente arrangiato per renderlo ballabile nell'iconico Studio 54, che in quegli anni viveva i suoi anni migliori.


Anita era tutto fuorché convinta dalla natura del progetto musicale del singolo, ma si fece convincere dal fatto che la disco stava raggiungendo l'apice in quel periodo. La scommessa di Knight e della Ward fu sicuramente vinta. Infatti, Ring My Bell ha raccolto un disco d'oro in Regno Unito, un disco d'argento in Francia e il disco di platino in Canada. Inoltre, ha raggiunto la posizione numero uno nella Billboard hot 100,nel già citato paese d'oltremanica, in Norvegia e in Nuova Zelanda. In Italia, nonostante sia molto conosciuto, Ring My Bell non è mai diventata una vera e propria hit.


Leggi anche:


Songs of Love è l'album che segue il fortunato singolo. Tuttavia, i pezzi contenuti spaziano dalla disco dance, al soul. Questa varietà nei generi non piacque al pubblico e alla critica. Inoltre, a peggiorare il quadro della situazione, si notarono facilmente i limiti della indipendente Juana Records, povera di esperienza e alle prese con un'inaspettato fenomeno mondiale.


Come detto, Knight fu croce e delizia. Delizia perché indovinò l'idea che portò al singolo; croce perché,insieme alla gestione artigianale della promozione di Songs of Love, le delusioni legate al mancato successo dell'album hanno portato a delle accese discussioni tra i due e allo stralcio del contratto discografico nel 1981. La Juana Records non fu l'unica causa del suo insuccesso: contribuì anche la fine del periodo d'oro della disco dance.

Dopo Cover Me, ultimo singolo con la Juana Records uscito nel 1981,la Ward è rimasta ferma per circa 7-8 anni. Al termine del periodo di pausa, pubblicò Be My Baby, che anticipò Wherever There's Love, ultimo album pubblicato dalla Ward. Il lavoro è distante anni luce da Songs of Love. Infatti, la cantante abbracciò il genere, seguito da una buona nicchia all'ora, di musica blues gospel.


Il lungo stop

All'ascolto, i brani non appaiono affatto raffazzonati e sono piacevoli da sentire e ascoltare. Tuttavia, i brani non sono emersi nel panorama musicale americano e hanno posto la parola fine sulla carriera di Anita.

Complice anche la nascita della figlia, Anita Ward ha abbandonato il palcoscenico e la musica fino al 2002,quando tornò a esibirsi con Ring My Bell a Times Square. L'occasione fu quella della vigilia di capodanno. Successivamente, si esibì nel 2006 a Zagabria in occasione di una prova della Coppa del Mondo di Sci Alpino. Anche in quell'occasione si esibì con il suo brano più iconico.


Dopo il suo ultimo album, puramente blues e uscito nel 2011 senza emergere e senza essere promosso come "il ritorno di Anita Ward", la cantante è tornata a esibirsi occasionalmente sia con Ring My Bell, sia con il resto della sua discografia blues.

Anita Ward è, a questo punto, la prima Lost in Music analizzata da questa rubrica. La mancanza di quasi tutta la discografia della cantante statunitense su Spotify non aiuta a far conoscere i suoi lavori successivi, con il rischio che la memoria a lei legata rimanga legata a Ring My Bell e ai suoi remix successivi.

Comments


CONTATTACI!
  • Spotify Icona sociale
  • Instagram
  • Facebook Icona sociale

Created with Wix.com

bottom of page