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"Eliza and her monsters". una vera storia per ragazzi

  • Immagine del redattore: Mattia Lisa
    Mattia Lisa
  • 19 apr 2022
  • Tempo di lettura: 6 min

Eliza and her MonsterS, pubblicato in Italia da Giunti, è una storia per ragazzi che non nasconde la crudezza della realtà. Per questo motivo rieccheggia nel panorama letterario destinato ai più giovani.


Credit: Destinny Bellesword tramite weheartit


di: roberta capparelli


Eliza and her Monsters è un romanzo scritto dall’autrice Francesca Zappia e pubblicato per la prima volta nel 2017 da HarperCollins. In Italia è arrivato l’anno successivo con Giunti Editore che ha deciso di inserirlo nella collana per ragazzi L!INK, dedicata ai giovani e al mondo che li circonda, caratterizzato dall’avvento sempre più infiltrante del digitale nella vita quotidiana. Questo romanzo può essere ricondotto al genere Young Adult, il quale si colloca in una fascia di età dai 14 ai 20 anni circa. In questo modo, copre tutto il periodo dell’adolescenza. Questo genere è caratterizzato da una scrittura di facile comprensione e, soprattutto, da una moltitudine di temi che sono vicini al target di riferimento, come l’amore, la scoperta di se stessi, il rapporto con gli altri ed altre tematiche attuali. Importante è la citazione all’impatto del digitale e delle comunità online nella vita dei giovani. In questo modo, si dà la possibilità a questi ultimi di entrare a far parte del mondo degli adulti per gradi, facendoli avvicinare a tutte quelle problematiche che caratterizzano la crescita. Il tema principale di questo libro, infatti, è quello della salute mentale. L’intera storia si basa sulla vita della protagonista, segnata da una serie di problemi di ansia e depressione, sulle difficoltà nel relazionarsi con gli altri e nel trovare la sua vera identità, .

La trama

Abbiamo preferito lasciare il titolo originale poiché, diversamente da quello tradotto in italiano “Ti ho trovato fra le stelle”, pensiamo che esso rispecchi meglio il mondo interiore della protagonista. Inoltre, il titolo originale crea un curioso gioco di parole con i mostri che Eliza inventa nelle sue storie.

Nel mondo reale, Eliza Mirk è una ragazza timida e solitaria, la strana della scuola. Online, è Lady Constellation, autrice anonima di un webcomic seguito da milioni di follower. Il computer è la sua tana del Bianconiglio, internet è il suo paese delle meraviglie[...] Eliza è felice così, la sua web community la fa sentire amata e parte di qualcosa di importante, il mondo reale non le interessa. Poi a scuola arriva Wallace, un ragazzo che scrive fanfiction e non parla con nessuno, ma decide di aprirsi proprio con lei. Insieme a Wallace, Eliza scopre che anche la vita offline vale la pena di essere vissuta. Ma quando accidentalmente la sua identità segreta di Lady Constellation viene svelata al mondo, tutte le sue certezze - online e offline - vanno in frantumi.

La protagonista è molto particolare dal punto di vista della caratterizzazione tipica dei protagonisti dei libri per ragazzi. Se considerando l’anno di uscita del libro possiamo vedere come, in special modo in Italia, il numero di romanzi Young Adult che parlassero ai ragazzi di salute mentale era davvero ridotto. In quest’opera, invece, intuiamo già dalle prime pagine che qualcosa non va, che Eliza non può essere semplicemente essere introversa o ribelle. Infatti, si veste in modo trasandato, non desidera essere avvicinata e risponde in modo distaccato persino ai suoi genitori. Tutto ciò si contrappone all’altra vita che Eliza conduce online, in cui è la famosissima autrice della storia “Sea Monsters”, che conta milioni di followers.


Ansia e sovraccarico

L’attività online di autrice era per Eliza una fonte di svago, un modo per evadere dalla realtà, in favore di un mondo in cui non viene considerata quella strana e nel quale può dare sfogo alla sua creatività. “Quel computer è la mia tana del Bianconiglio, internet è il mio paese delle meraviglie." La regola è caderci dentro solo quando posso permettermi di lasciarmi risucchiare.” In questa citazione vediamo come per lei il mondo di Internet sia una sorta di rifugio dalla vita comune. Questo mondo virtuale la assorbe non solo nel tempo libero, ma diventa per lei un vero e proprio lavoro a tempo pieno. Grazie alla sua notorietà, infatti, riesce a guadagnare abbastanza da poter risparmiare per iscriversi al college. “Che senso ha vivere se non puoi fare ciò che ti piace? A che ti serve un lavoro che ti dà soldi se poi arrivi a detestarti ogni giorno per quello che fai?”

Nonostante una famiglia non ricca, il problema del college non consiste nell’impossibilità di riuscire a farle proseguire gli studi, ma risiede proprio nella scelta dell’indirizzo di studi da lei scelto. Ovvero, un profilo di studi incentrato sulla scrittura creativa. Questa scelta non è supportata dai suoi genitori, che preferirebbero studiasse qualcosa di più classico che possa permetterle una buona futura posizione lavorativa. A partire da qui, iniziamo a vedere come per Eliza la mancanza di supporto da parte dei genitori e l’isolamento dal mondo esterno le fanno ricadere sulle spalle il peso della propria scelta scolastica.


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Ed è proprio questo peso a spingerla sempre di più in un vortice di lavoro preciso e caratterizzato da scadenze settimanali, che la porta ad esaurirsi inconsapevolmente, perché quella che era solo una passione è divenuta una fonte di guadagno e di evasione dalla realtà. Nel mondo vero, infatti, non riesce a trovare un punto di contatto con i suoi compagni, che esamina da lontano senza mai provare ad avere un vero rapporto di amicizia con uno di loro. Lei è consapevole di essere considerata diversa e di venire presa in giro, ma sembra non importarle. La sua solitudine tende a nasconderla rifugiandosi nell’idea che gli amici veri possano esistere anche sulla rete.

“Di amici ne ho. Magari vivono a centinaia di chilometri da me, e magari posso parlarci solo attraverso uno schermo, ma restano comunque miei amici. Non tengono in piedi solo Mare di Mostri, tengono in piedi anche me.”Questo contrasto tra le amicizie online e offline è alla base di ogni scelta di Eliza. I suoi problemi di ansia la portano a evitare qualsiasi tipo di relazione e a trascurare la sua persona nella vita reale; Proprio perché pensa che nella vita possano bastare le amicizie online. Se da una parte l’autrice vuole sottolineare come per molti giovani sia importante trovare supporto anche dagli amici virtuali, d’altro canto emerge come per lei questo sia un modo ulteriore di provare a gestire il disturbo legato all’ansia sociale. Problema che viene tenuto sotto controllo, quando si ha una relazione con altre persone, mediante uno schermo.


L’arrivo di Wallace

Wallace è un nuovo compagno di classe di Eliza, anch’esso molto timido e riservato. Con lei instaurerà un rapporto di amicizia e in seguito una vera e propria relazione d’amore. Anche lui presenta dei problemi di ansia che si riflettono sul suo modo di esprimersi e muoversi. All’inizio del romanzo, sarà proprio il suo carattere a permettere a Eliza di avvicinarsi e di farsi avvicinare. La loro amicizia si basa sulla passione comune per la storia scritta da Eliza. nonostante lui non sappia la sua vera identità online, Eliza con lui può essere se stessa, senza sentirsi giudicata per quello che è davvero.

Nel rapporto tra i due, vediamo come vi sia un incontro di due personalità simili. Esse riescono in qualche modo a farli sentire meno soli e a superare almeno in parte quella barriera che hanno costruito intorno alla loro persona. Sarà proprio lui, verso la fine del racconto, ad aiutare Eliza a rialzarsi da un periodo di profonda depressione. “Il tuo valore come persona non dipende da ciò che riesci a creare né da quello che le altre persone pensano in proposito.”


La depressione

Quando per sbaglio la vera identità di Lady Constellation viene rivelata, Eliza si sente cadere il mondo addosso. Inizia ad essere tempestata di telefonate, messaggi, mail e lettere da parte dei fans e degli haters. A scuola i suoi compagni vogliono essere suoi “amici”, fotografarla o avere un autografo, mentre i suoi genitori non capiscono quanto questa situazione sia per lei insopportabile. Eliza cade quindi un periodo di depressione profonda, che la porta anche a smettere, di lavarsi, di uscire di casa e di utilizzare internet.

Riteniamo che questa sia la parte più interessante del libro, proprio perché l’autrice si prende del tempo per descrivere questa situazione e per far capire che questo genere di disturbi può influenzare diversi aspetti della vita e che non possono essere risolti da soli e in breve tempo. Il climax della storia arriva quando Eliza inconsciamente tenta di suicidarsi. Il suo tentativo viene interrotto dall’intervento di Wallace, il quale le starà accanto per tutto il periodo di ripresa. La figura di Wallace, in questo momento, risulta essere significativa, proprio perché mostra come approcciarsi a una persona che non sta bene mentalmente, senza forzarla a fare ciò che la mente le impedisce di fare ma, anzi, standole vicino e provando a capirla senza mai essere invadente.


Conclusione

Alla fine del romanzo non assistiamo a una vera e propria guarigione di Eliza, bensì a una sua lenta ripresa. Questo finale ci è parso davvero realistico, proprio perché l’autrice ha voluto mostrare come non sia veritiera l’idea di una rapida e felice ripresa verso la normalità. La figura stessa di Eliza per tutto il racconto non smette mai di essere realistica, dal momento che la sua persona viene descritta anche sotto gli aspetti più umani e negativi, anche dettati dall’ansia e dallo stress.

Ciò che emerge, quindi, è una figura insicura, imperfetta ma vera, che non deve essere vista come l’eroina destinata alla felicità e alla perfezione. Al contrario, è proprio grazie alla schiettezza con cui i suoi problemi vengono descritti che il lettore viene spinto a riflettere su di sé e a non aver paura di chiedere aiuto di fronte a questi segnali che qualcosa non va.

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