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Non solo schiaffi: tante le vittorie storiche nell’ultima edizione degli Oscar

  • Immagine del redattore: Mattia Lisa
    Mattia Lisa
  • 18 apr 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 19 apr 2022

LA 94ESIMA EDIZIONE DEGLI ACADEMY AWARDS è DA RICORDARE, MA NON SOLO PER I MOTIVI CHE PENSATE.


Foto: profilo Twitter @TheAcademy


di: Ester Belladelli


Come molti ormai sapranno, complice il Principe di Bel Air, il 27 marzo 2022 si è svolta la 94esima edizione degli Academy Awards, meglio conosciuti come Oscar. La notte è stata caratterizzata da avvenimenti che hanno fatto il giro del mondo nelle ore successive, e sui quali è già stato scritto abbastanza. Quello che è però passato, ingiustamente, in secondo piano sono le numerose “prime volte” accadute nel corso della serata.


Cominciamo dalle vittorie nelle categorie principali. Leggendo l’elenco dei vincitori, troviamo Ariana DeBose (in foto), attrice, cantante e ballerina americana classe 1991. La DeBose è la prima donna afro-latina e queer ad aggiudicarsi una statuetta, come attrice non protagonista per il suo ruolo in "West Side Story"diretto da Steven Spielberg. Tale ruolo, nel 1961, valse lo stesso premio anche a Rita Moreno, prima attrice latina a vincerlo.


Il premio come miglior attore non protagonista è andato, invece, a Troy Kotsur, primo uomo sordo a vincere un Oscar per un ruolo attoriale. Kotsur ha ricevuto la statuetta per la sua interpretazione nel film "CODA - I segni del cuore". Come "West Side Story", anche questo film si ispira a una pellicola preesistente. Si tratta di un remake del film francese del 2014 "La famiglia Bélier", che narra la storia di una famiglia i cui membri, eccetto la figlia, sono sordi. CODA, infatti, è una sigla che sta per Child Of Deaf Adult, ovvero figlio di genitori sordi.


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"CODA - I segni del cuore" si è anche aggiudicato il premio come miglior film. In questo modo, per la prima volta, due film diretti da donne hanno vinto la statuetta più ambita per due anni di seguito. Infatti, al trionfo della regista Sian Heder, va aggiunto quello di Chloé Zhao nel 2021 con "Nomadland". La neozelandese Jane Campion, già vincitrice del Leone d’argento per la miglior regia alla Mostra di Venezia, è stata invece la terza donna a vincere per la regia in 94 anni. Le uniche a precederla sono state l'appena citata Zhao, e Kathryn Bigelow, premiata nel 2010 per il film "The Hurt Locker".


Diretto dalla Campion, "The power of the dog" ( "Il potere del cane" ), è il racconto western del rapporto tra lo scontroso Phil, incarnazione di una mascolinità tossica e limitante (ottima interpretazione di Benedict Cumberbatch), e il giovane Peter, deriso per le sue maniere effeminate (Kodi Smith-McPhee). Tra i favoriti nelle settimane precedenti alla serata con ben 12 candidature, il film è riuscito ad aggiudicarsi solo la miglior regia.


Infine, anche lo stesso Will Smith, sebbene verrà verosimilmente associato alla serata per altri avvenimenti, aggiudicandosi la statuetta come miglior attore protagonista per il film "Una Famiglia Vincente - King Richard" è diventato il quinto uomo afro-americano a vincere nella categoria. Si tratta di un evento degno di nota dato che il talento della comunità afro-americana è ancora poco riconosciuto nelle varie categorie. Infatti, nel corso della storia nessun regista nero ha mai vinto per la regia e non sono ancora mai state candidate registe donne nere.


Insomma, nonostante la cerimonia degli Oscar rimanga molto incentrata sugli Stati Uniti, si riconoscono dei piccoli passi in avanti verso una maggiore inclusione fatti dall’Academy. L’edizione numero 94 dovrebbe essere ricordata più che altro per questo.



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