Le classifiche musicali del mese di dicembre sono rosse
- Mattia Lisa
- 13 dic 2022
- Tempo di lettura: 7 min
il nuovo album di shiva "milano demons" colora la città di rosso e conquista la classifica fimi. la Billboard hot 100 suona sulle note più natalizie che ci siano.

credits: Instagram
DI: ASYA BRUNO
la billboard hot 100
Non so voi, ma a Settembre, al primo vento più freddo, quando “in spiaggia di ombrelloni non ce ne sono più”, io inizio a canticchiare “Let it snow!”. Mentre impacchetto in valigia i miei futuri mesi da fuorisede, mi rincuora l’idea del ritorno a casa, perchè so che avverrà nel periodo più caldo dell’anno, nonostante i fiocchi di neve a gelare le strade. Insieme al pandoro, alle palline colorate, alle luminarie, ai maglioni, al vischio, a “Mamma ho perso l’aereo” e alle pubblicità della Bauli, cosa accende la magia dello spirito natalizio? Beh, le canzoni. La Hot Billboard 100, infatti, ce lo dice chiaramente: Il Natale è alle porte.
Nonostante “Anti-hero” di Taylor Swift non abbandoni la vetta della top ten, sin dalla seconda posizione, si susseguono le canzoni natalizie più famose. Non devo essere l’unica allora in trepidante attesa che sia l’ora di ascoltarle. Al secondo posto c’è “All I want for Christmas is you” di Mariah Carey, uno dei singoli più venduti di sempre, il tormentone eterno, le note del Natale più romantiche. Il brano risale al 1994, estratto dall’album natalizio della cantante “Merry Christmas”: "un classico contemporaneo”, gioioso si, ma con un pizzico di nostalgia. Il video musicale è impostato come se fosse un video amatoriale della Carey, in momenti "puramente" natalizi, come la preparazione dell’albero di Natale o la guerra di palle di neve. Nel corso degli anni, diversi cantanti hanno svecchiato il brano, tra cui Michael Bublè, le Fifth Armony, Cristina d’Avena, persino Elio e le storie tese.
Certo, tra le varie canzoni natalizie, è quella che più facilmente ricolleghiamo alla voce dell’autrice. Se vi cito Brenda Lee, infatti, cosa vi viene in mente? È sua la voce dell’originale “Rockin’ around the Christmas tree”. La canzone fu scritta da John David Marks, un compositore americano, conosciuto come autore delle canzoni natalizie più famose, nonostante le sue origini ebraiche, nonostante, quindi, neppure festeggiasse il Natale. La cantante, all’epoca della registrazione, aveva solo tredici anni. Fu lanciata nel 1958 ma solo nel 1960, quando la cantante divenne maggiormente conosciuta, la canzone ebbe risonanza, piazzandosi per la prima volta nella classifica dove è ancora oggi, in terza posizione.
La quarta posizione, invece, si prende una pausa dal Natale, letteralmente: c’è “Unholy” di Sam Smith e Kim Petras. Sin dalla pubblicazione, ha subito conquistato le classifiche. È un brano inaspettato rispetto alla discografia del cantante, grazie alla strofa feroce della cantautrice tedesca e al luogo in cui è stato registrato: la Giamaica. Smith si allontana dalle canzoni tristi e malinconiche per cui lo conosciamo. Lo stesso cantane lo ha definito come “uno dei momenti creativi più gloriosi che abbia mai avuto come artista”. È un brano audace. L’accompagnamento corale in sottofondo è quasi minaccioso. Il brano racconta del tradimento di un uomo nei confronti della moglie, in chiave ironica e maliziosa.
Però è Dicembre, e possiamo nascondere ogni segreto di famiglia sotto l’albero, cantando “Jingle Bell rocks”, sbagliando rigorosamente le parole del ritornello. La sua frase ritmica inconfondibile è diventata il simbolo delle feste. Ormai, la intoniamo senza neppure accorgercene. È alla quinta posizione. Bobby Helms raggiunse il grande successo proprio con l’incisione di “Jingle Bell rocks” nel 1957.
LA STORIA DI JINGLE BELL ROCKS
La storia del brano, però, inizia tempo prima. Su un edificio di Medford, una cittadina del Massachusetts, c’è una targa che commemora la composizione di “Jingle Bells” da parte del musicista James Lord Pierpont, che l’avrebbe realizzata nel 1850 in una taverna della città, prendendo ispirazione dai campanelli uditi durante le corse delle slitte, una tipica tradizione natalizia del luogo. Il titolo era “One Horse Open Sleigh” ed era un gioioso canto di festa da eseguire per il Thanksgiving day. Quando fu eseguita in pubblico per la prima volta però, piacque tanto da richiederne un bis durante il periodo di Natale, e così, la slitta divenne quella di Babbo Natale e il brano trovò il suo posto.
Alla sesta posizione, c’è “A Holly jolly Christmas” di Burl Ives. La maggior parte di noi conosce la versione di Michael Bublè, voce indiscussa dei tormentoni natalizi, la mia preferita, se posso aggiungere. Fu John Marks a scrivere anche questa. Ives la incluse nel suo album “Have a Holly jolly Christmas”. È la canzone del Natale più allegra, come si evince dallo stesso titolo, si brinda felici, si saluta chiunque passi per la strada e ci si bacia sotto il vischio. Alla settima e all’ottava posizione, a infrangere lo spirito natalizio, fanno capolino Drake e Steve Lacy, rispettivamente con “Rich Flex” e “Bad Habits”. “Rich Flex” è la prima traccia dell’album collaborativo "Her loss" del rapper canadese e del rapper britannico 21 Savage.
“Bad Habits” è un singolo del musicista degli Internet, pubblicato come secondo estratto dall’album “Gemini Rights”, che unisce canzoni rock, funk e jazz, hip hop e R&B: è come una grande jam session. Steve Lacy è un musicista, un produttore, una mente creativa. Fece da sè, infatti, il suo primo album “Steve Lacy’s Demo”.
ASCOLTA: steve lacy - bad habits
Alla nona e decima posizione torniamo ad odorare il profumo dei biscotti di marzapane. Ci sono “It’s the most wonderful time of the year”, la canzone sottofondo dei cinepanettone, e gli “Wham!”: sapete bene di quale loro canzone io stia parlando. “Last Christmas” nel 1984 fu uno dei più grandi successi di sempre degli Wham!. Il testo di George Michael ha un sapore agrodolce: quando la cantiamo pensiamo a chi ha "buttato via il nostro cuore", ma la magia del Natale riaccende la speranza di innamorarsi ancora.
TOP OF THE MUSIC FIMI
In Italia, invece, siamo meno natalizi di quel che credevo. Neppure un brano tra i precedenti fa capolino nella top ten. La classifica di questo mese, però, si traveste da Babbo Natale e regala un paio di soddisfazioni. Mette la corona a Shiva, rapper della scena musicale milanese, che a fine novembre (25 Novembre 2022) ha lanciato il disco “Milano Demons”. Contiene 18 tracce e nove collaborazioni: in vetta alla classifica c’è quella con Sfera Ebbasta, “Alleluia”. Il risultato è stato straordinario: nel giorno di uscita, nove brani sono entratati nella Top ten di Spotify, con solo “Quevedo” all’ottava posizione ad impedire il 10 su 10. Nella classifica Fimi, invece, Quevedo è alla seconda posizione, ma subito dopo, Shiva riprende terreno.
Nel suo album, Milano si colora di rosso. Andrea Arrigoni è nato in provincia di Milano, nella periferia della città del lusso, della ricchezza e delle opportunità. Ce ne racconta le contraddizioni, la strada e le zone. Come da copione, non rinuncia a farlo tra sofferenze, cicatrici, amori e ragazze. L’album è stato anticipato dal successo di “Take 4”, al terzo posto della classifica. A seguire “Vorrei”, il feat con Lazza.
ASCOLTA: shiva - take 4
Alla quinta posizione, Shiva lascia il testimone ai Pinguini Tattici Nucleari: c’è “Ricordi”, che assieme a “Giovani Wannabe” e “Dentista Croazia” ha anticipato l’uscita dell’album “Fake News”, diventato di tutti il 2 Dicembre. La band ha deciso di intitolare così l’album quest’estate, quando girava voce del loro scioglimento. Beh, non esiste notizia più fake di questa: i Pinguini sono tornati, o forse non del tutto. La musica è cambiata, le sonorità sono certamente meno acustiche, più elettroniche. “Pop”, però, non vuol dire “commerciale”. La scrittura rimane vera. Come lo stesso Riccardo Zanotti, frontman della band, ha affermato ai microfoni di RTL 102.5: “Le nuove canzoni sono più autobiografiche rispetto al passato. Parlano davvero di vita vissuta, di cosa vuol dire essere una band, del periodo Covid. C’è l’ossimoro di chiamare un album fake news e invece di metterci dentro tutta la verità possibile”.
I Pinguini restano romantici e nostalgici. I fan di vecchia data, probabilmente, non rimpiazzeranno facilmente “Me want marò back” o “Irene” con “Zen” o “Hold on”, eppure il compromesso della popolarità, secondo me, è gestito nella maniera più “indie” possibile. L’orecchiabilità di una composizione musicale non è sempre indizio di scarsa originalità, bensì è il frutto di un lavoro accurato, per cui avrebbero potuto sudare meno se si fossero accontentati di rimanere sempre gli stessi.
Alla sesta posizione e alla nona posizione torna Shiva, rispettivamente con “Non lo sai” e “Cup”. All’ottava c’è “Snap” di Rosa Linn. La cantante armena è stata ospite del quinto live di X Factor e del programma “Summer Camp” di Radio Deejay, sempre a fine Novembre. Ha eseguito live la sua hit mondiale, che qualcosa a vedere con l’Italia ce l’ha, dato che è divenuta parecchio popolare la versione speciale con Alfa.
ASCOLTA: rosa linn, alfa - snap
Di “Chiagne” di Geolier avevamo già parlato il mese scorso, quando occupava la seconda posizione della classifica. Ora è alla settima, non scivola via dalla top ten. Il brano ha segnato il ritorno del rapper napoletano sulla scena ed era stato facile ipotizzare potesse essere il singolo che anticipasse il disco. Così è stato. Nel 2023 esce il nuovo album di Geolier “Il coraggio dei bambini”, a più di tre anni di distanza dal doppio disco di platino “Emanuele”.
Non compare solo una volta in questa classifica, però. Di Geolier è anche il feat di “Acqua tonica”, alla decima posizione. Si tratta di un brano dell’album “Io non ho paura” di Ernia, fuori dal 18 Novembre. Inoltre, è un album personale, fortemente emotivo, che colpisce nello stomaco, in cui la paura, in realtà, fa da padrona e scagiona ansie, dubbi e i tagli del cuore. È l’album di una generazione che non può non avere paura, ma che la affronta di petto. Ernia ha scritto “Io non ho paura è un modo di farsi forza” perchè affrontare i propri demoni è l’unico modo per sconfiggerli.
C’è un brano al cui ascolto è impossibile rimanere impassibili: “Buonanotte”. È la lettera ad un bambino mai nato. Parla di un’interruzione di gravidanza, del carico di una scelta che porta con sè dubbi e dolori, e che, specialmente nel nostro paese, non può essere fatta senza ulteriori difficoltà a pesare sul petto. Geolier non è l’unico feat, ci sono anche Rkomi (Qualcosa che mancava), Marco Mengoni (Tutti hanno paura), Gué Pequeno e Gaia (Bastava la metà) e Salmo (Cattive intenzioni).
Non posso dirmi insoddisfatta: con la scrittura di quest’articolo il Natale mi è sembrato tanto vicino, e in effetti lo è! Allora io vi auguro buone vacanze e noi ci risentiamo a Gennaio, nella speranza che arrivi il più tardi possibile! Speriamo in qualche brano che possa risollevarci l’umore.
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