Lost in Music: Valeria Rossi passione cringe
- Mattia Lisa
- 2 set 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 3 mag 2023
Una parabola particolare, quasi schizofrenica quella della cantante libico-romana, protagonista di Dammi tre parole nel 2001. Dal successo ad un lavoro qualsiasi, passando per un album dedicato ai più piccoli.
Di: Mattia Lisa
Recentemente ci siamo resi conto che i primi anni 2000 hanno consegnato diversi One Hit Wonder agli annali della musica commerciale. Dunque, abbiamo deciso di soffermarci su questo periodo, analizzando uno dei casi più particolari legati all'estate 2002.
Valeria Rossi a maggio 2001 registra Tre Parole; brano nosense che riassume i cliché più classici della musica leggera italiana. Pubblicata poco prima dell'estate, la canzone colonizzò il Festivalbar 2001 ed è entrata nell'immaginario collettivo per le particolarità del testo e del videoclip. La canzone non ha un filo conduttore nel testo che rimane nel vago all'interno dell'argomento amore e passione. La base musicale è molto semplice e orecchiabile; mentre il videoclip è ambientato in un finto backstage dello stesso. Non si può non sottolineare i dettagli cringe del video (L'ape umana in primis).
Il brano, rifiutato da Sanremo giovani, vede raggiungere un disco di platino e le centomila copie vendute. Il singolo venne poi inserito nell'album Ricordatevi dei Fiori (chiaro riferimento al brano di Nilla Pizzi). L'album ricalca lo stile e gli argomenti della canzone principale.
Ricordatevi dei Fiori fu seguito, nel 2004, da Osservi l'Aria che, anche se gli argomenti erano gli stessi e persisteva il nosense, è sicuramente più maturo e più curato del suo precedente lavoro. Nota a parte, la collaborazione di Cecilia Dazzi per lo skit Cecilia. Per chi non sapesse chi sia, la Dazzi è un'attrice attiva soprattutto in tv e che può vantare collaborazioni musicali con Jovanotti, Giorgia e Nicolò Fabi.
Dopo il secondo album la cantante si è concentrata soprattutto su quella che, come detto da lei stessa, è la sua vera vocazione: l'autrice. Infatti, nel corso degli anni, ha scritto brani per diversi cantanti. Ad esempio, ha portato al debutto a Sanremo 2010 Jessica Brando che, nonostante le promesse, cinque anni più tardi ha abbandonato il mondo musicale. L'apice della carriera da autrice lo raggiunge nel 2011, quando scrive con Andrea Bocelli un brano per il gruppo di soprani div4as.
Il 2014, invece, vede la Rossi affacciarsi al mondo dell'infanzia. Pubblica l'album Bimbincucina che, sarà che io sono cinico, davvero tocca dei livelli di cringe altissimi e difficilmente replicabili. L'album è stato pubblicato insieme al libro di ricette e un dvd con videoricette con la straordinaria partecipazione di Carotino (vi prego, leggete questa frase con la voce del Dr. Cox di Scrubs). Detto che non aggiungerò nulla all'album per bambini (che potete trovare su Spotify), la Rossi nello stesso anno si cala nei panni di Mammastar (non scherzo) per confezionare "La Canzone di Peppa", tributo al famoso cartone animato.
Dopo aver toccato il punto più basso nella sua carriera da cantante (non per forza da autrice), Valeria Rossi scompare dalle scene musicali. Nel 2018 partecipa al programma tv di Rai Uno per rilanciare le carriere (e non è Ballando con le Stelle) chiamato Ora o mai più e condotto dal buon Amadeus.
Nel 2020 canta con le Las Ketchup (corsi e ricorsi tra One Hit Wonder) il jingle per la pubblicità dei Grisbì. Negli ultimi anni, insieme alle varie attività di cantante/autrice, la Rossi ha scritto un libro e tutt'ora lavora al Comune di Monza all'ufficio anagrafe. Infine, nell'ultima tornata elettorale dello scorso giugno, la Rossi si è candidata nella lista civica del candidato della coalizione di sinistra, poi vincente, senza riuscire ad essere eletta.
Premium track: la versione di Tre Parole in salsa Locura in Boris 3. La scena, ambientata nel contesto che ha dato il nome al singolo di Willie Peyote, si svolge in un finto backstage di una fiction, che è lo stesso tipo di ambientazione del videoclip ufficiale della canzone.
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